La meditazione è lo stato naturale della mente nel quale la realtà viene percepita in modo immediato per ciò che è e non per l'idea che abbiamo di essa. Meditazione è un vedere senza veli, un ascoltare senza barriere, un vivere nel presente senza il condizionamento del passato né l'aspettativa del futuro. È la totale disponibilità del momento che ci apre a quella comprensione che ci conduce a vivere nella pienezza.
 Per giungere a questo stato non-condizionato occorre anzitutto prendere coscienza dei condizionamenti che dirigono i nostri processi mentali: a tale scopo abbiamo bisogno di sviluppare la consapevolezza. 

La consapevolezza è una facoltà della nostra coscienza profonda; essa ha bisogno di emergere e di stabilizzarsi affinché la coscienza si disidentifichi dai processi mentali e li gestisca evolutivamente. La consapevolezza è come un raggio di luce che penetra l'ombra, essa ci permette di vedere ciò che è stato sovrapposto al corretto funzionamento dell'essere deviandone la traiettoria autentica.
  Il riconoscimento dei meccanismi mentali ed emozionali condizionati e la disidentificazione da tali meccanismi, consentono alla nostra autenticità di svilupparsi. È appunto attraverso l'espressione del nostro vero potenziale che si attua l'evoluzione e il compito di vita al quale la nostra anima aspira.
  Il Silenzio e la Presenza sono il frutto di un percorso meditativo e di un processo di crescita interiore. Tale frutto può essere chiamato contemplazione e pone la coscienza in uno stato di profonda quiete dove tutti i processi mentali sono sospesi e l'essere riposa nella sua Natura Originaria. Anche questa meditazione ha vari livelli. Inizialmente il silenzio è mentale, poi gradualmente si approfondisce fino a giungere al silenzio della nostra essenza eterna. Tale stato ha denominazioni diverse in base alle diverse tradizioni: nello Zen è il Vuoto dal quale sorge la vera essenza degli esseri e delle cose. Nel Cristianesimo è la contemplazione della Divina Presenza finché il silenzio personale e il Silenzio di Dio si fondono il Uno. Nel Buddhismo è la Vacuità nella quale risplende la luce della mente libera. Nello Yoga è l'integrazione dell' Essere nell' Unità. Sostanzialmente è un "ritornare a Sè" dopo essersi persi nelle nebbie di un'illusoria visione. Il "ritorno a Sé" rappresenta l'inizio della vera vita. La consapevolezza viene sviluppata attraverso una pratica costante di meditazione e di presenza mentale. Nel contesto delle diverse tradizioni troviamo varie tecniche meditative in considerazione delle tipologie dei praticanti e in base ai livelli di sviluppo.

 Ogni meditazione tende ad essere un ponte verso il Silenzio, ed ogni attimo di vita in cui sappiamo sostare rimanendo in ascolto apre la porta al regno del Silenzio dove si svela la sostanziale risposta ad ogni domanda e dove l'essere ritrova l'Armonia e l'Unità vera con tutto il creato.

La meditazione è lo stato naturale della mente nel quale la realtà viene percepita in modo immediato per ciò che è e non per l'idea che abbiamo di essa. Meditazione è un vedere senza veli, un ascoltare senza barriere, un vivere nel presente senza il condizionamento del passato né l'aspettativa del futuro. È la totale disponibilità del momento che ci apre a quella comprensione che ci conduce a vivere nella pienezza.
 Per giungere a questo stato non-condizionato occorre anzitutto prendere coscienza dei condizionamenti che dirigono i nostri processi mentali: a tale scopo abbiamo bisogno di sviluppare la consapevolezza. 

La consapevolezza è una facoltà della nostra coscienza profonda; essa ha bisogno di emergere e di stabilizzarsi affinché la coscienza si disidentifichi dai processi mentali e li gestisca evolutivamente. La consapevolezza è come un raggio di luce che penetra l'ombra, essa ci permette di vedere ciò che è stato sovrapposto al corretto funzionamento dell'essere deviandone la traiettoria autentica.
  Il riconoscimento dei meccanismi mentali ed emozionali condizionati e la disidentificazione da tali meccanismi, consentono alla nostra autenticità di svilupparsi. È appunto attraverso l'espressione del nostro vero potenziale che si attua l'evoluzione e il compito di vita al quale la nostra anima aspira.
  Il Silenzio e la Presenza sono il frutto di un percorso meditativo e di un processo di crescita interiore. Tale frutto può essere chiamato contemplazione e pone la coscienza in uno stato di profonda quiete dove tutti i processi mentali sono sospesi e l'essere riposa nella sua Natura Originaria. Anche questa meditazione ha vari livelli. Inizialmente il silenzio è mentale, poi gradualmente si approfondisce fino a giungere al silenzio della nostra essenza eterna. Tale stato ha denominazioni diverse in base alle diverse tradizioni: nello Zen è il Vuoto dal quale sorge la vera essenza degli esseri e delle cose. Nel Cristianesimo è la contemplazione della Divina Presenza finché il silenzio personale e il Silenzio di Dio si fondono il Uno. Nel Buddhismo è la Vacuità nella quale risplende la luce della mente libera. Nello Yoga è l'integrazione dell' Essere nell' Unità. Sostanzialmente è un "ritornare a Sè" dopo essersi persi nelle nebbie di un'illusoria visione. Il "ritorno a Sé" rappresenta l'inizio della vera vita. La consapevolezza viene sviluppata attraverso una pratica costante di meditazione e di presenza mentale. Nel contesto delle diverse tradizioni troviamo varie tecniche meditative in considerazione delle tipologie dei praticanti e in base ai livelli di sviluppo.

 Ogni meditazione tende ad essere un ponte verso il Silenzio, ed ogni attimo di vita in cui sappiamo sostare rimanendo in ascolto apre la porta al regno del Silenzio dove si svela la sostanziale risposta ad ogni domanda e dove l'essere ritrova l'Armonia e l'Unità vera con tutto il creato.