di Roberto Cerri

"Noi vogliamo la Tenebra e l'Aurora,

di Verità le due Madri possenti,

poste di fronte a noi, sempre benevole,

accrescitrici del nostro ampio essere."

RGVEDA, Mandala V, Inno 5, v.6

Nei tempi antichi, 7-8000 anni or sono, così cantavano i Rishi (Veggenti) Vedici in un'India faro di civiltà e di Conoscenza, ben diversa da quella odierna, il cui Spirito langue dimenticato sotto cumuli di abissale Ignoranza. Nonostante la nostra orgogliosa tecnologia creatrice di mostri, però, anche lo Spirito delle nostre Nazioni occidentali langue abbandonato. Ciò che avrebbe il Potere di spezzare il gioco della nostra oscura paura rimane inerte e inutilizzato, perché nessuno più lo cerca e lo alimenta.

È uno Spirito di Verità, di Bellezza, di Gioia, uno Spirito che non si cura di difficoltà, sofferenze, disagi, e neppure della morte, che sa essere illusoria, pur di espandere sempre più la Sua aspirazione all'Unità. E ogni Spirito nazionale tende alla stessa meta pur nelle infinite diversità delle caratteristiche peculiari di ognuno, per creare, in sinergia con tutti gli altri, una Armonia sempre più perfetta in cui ogni caratteristica nazionale sia esaltata e portata al massimo livello possibile proprio perché le caratteristiche di altre Nazioni vengono esaltate allo stesso modo. Niente contrapposizioni nell'Armonia, solo sinergia di azioni e movimenti per una Unità in cui ogni differenza sia esaltata nel massimo equilibrio. E all'interno di ogni Nazione questo vale per i gruppi, sempre più piccoli, fino alla singola persona, proprio come le cellule di un corpo non sono in competizione tra loro, ma concorrono alla salute del corpo intero, e il massimo sviluppo di ognuna di esse è funzionale al massimo sviluppo di ogni altra.

Quello che ci dicono i Rishi di un passato remotissimo suona strano ad orecchie come le nostre, abituate a sorde contrapposizioni, ad esclusioni feroci, a scontri tra "vero" e "falso", insomma alla forma più ottusa e degenerata di Dualità. Ci dicono, incredibilmente, che pregano e cantano per avere allo stesso modo la Tenebra e l'Aurora. Che fossero davvero quei barbari ignoranti e primitivi che siamo abituati a credere, accecati dalla nostra abbagliante tecnologia e dalle migliaia di tonnellate di parole inutili che fabbrichiamo ad ogni istante? Resterebbe da spiegare, in tal caso, perché mai si sarebbero presi la briga di tramandare oralmente migliaia e migliaia di inni, curando in modo puntiglioso l'accento, il suono, l'intonazione, rendendo l'apprendimento una cosa molto lunga e complicata, che richiedeva non solo studio approfondito, ma anche una pratica di vita, interiore ed esteriore, di purezza, di aspirazione e di preghiera che per noi sono assolutamente fuori portata. Per tramandare stupide fantasie condite da immagini puerili, incongruenti e illogiche? Quindi, secondo noi, oltre ad essere barbari, ignoranti e primitivi, erano anche stupidi? Ma noi siamo abituati a deformare la Realtà in modo straordinario, per cui non c'è da stupirsi che pensiamo così.

Per questo una spiegazione dettagliata di un unico verso come quello citato all'inizio richiederebbe pagine e pagine… che sarebbero totalmente sprecate. Perché quelle parole non si rivolgono alla Ragione, ma alla Coscienza, e poi perché, a ben guardare, quelle non sono neppure parole, come noi le intendiamo, ma FORZE in azione. Il SUONO della parola evocava un'immagine nell'Anima, una Vibrazione nella Coscienza che sfociavano in una ESPERIENZA interiore che accendeva una Luce nell'Intelletto e lo spronava ad applicare alla Vita quella Vibrazione. E la Vita cambiava al Ritmo del cambiamento interiore. La spiegazione di quelle parole, dunque, avveniva DAL DI DENTRO, non DAL DI FUORI, in forma di speculazioni intellettuali, che sono sempre di seconda mano, quindi inconsistenti.

Il Veggente ci dice che la Tenebra e l'Aurora sono entrambe Madri possenti di Verità. Come spiegare ad un moderno barbaro tecnologico questa meravigliosa immagine? Chi o che cosa può esentare il suddetto barbaro dal lavoro necessario a far fiorire tale immagine potente dentro di sé perché diventi una Forza propulsiva? Come spiegare il motivo per cui nella Tradizione Greca, ben più tarda di quella Vedica e pure lumeggiata dalle stesse simbologie arcane, Plutone era Dio degli Inferi, ma ANCHE delle ricchezze? Come suggerire una chiave che spieghi perché in tutte le favole che si rispettino i tesori sono sempre sepolti o celati in caverne o murati in vecchissime mura oppure, anche, custoditi da draghi terribili?

E ancora: "accrescitrici del nostro AMPIO essere." A mano a mano che l'Anima procede, l'Essere diventa ampio, vasto. Nel RGVEDA tutto è vastità, ma come spiegare ai moderni trogloditi, rinchiusi nell'angusta insignificanza della propria minuscola razionalità fine a se stessa, ingigantita dalla tragica convinzione di essere la civiltà più evoluta della storia umana, cosa sia la VASTITÀ? Come spiegare che nel RGVEDA le Forze Ostili all'Evoluzione umana hanno sempre nomi che evocano separazione: il Laceratore, Colui che sbrana, che separa, MA anche distorsione? Separare vuol dire distorcere perché ogni cosa trova il suo pieno significato nell'Unione e nella Relazione armonica, altrimenti langue e muore. È appena il caso di notare che TUTTO ciò che viene attuato in questi mesi, ma in realtà da molto prima, è un accanito SEPARARE in tutti i modi possibili, perfino gli organi della respirazione dall'aria. Basterebbe questo per capire chi c'è dietro a tutto ciò, ma sarebbe tempo sprecato cercare di spiegarlo a chi è talmente diviso dentro di sé da non comprendere neppure una cosa tanto semplice. Di passaggio possiamo notare come anche il termine Satana indichi lo stesso concetto: Colui che separa.

Tenebre e Aurora formano una Unità inseparabile, perché come mai potremmo concepire un'Aurora senza le Tenebre e viceversa? Essendo Una Cosa sola, sono le Madri della Verità, unica ed eterna; e Verità è Vastità. Null'altro si può dire.

Il tempo di parlare ai sordi è finito.

9 Novembre 2020

Con profonda vicinanza